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La diastasi addominale è una condizione in cui i due muscoli retti dell’addome si allontanano, lasciando una lacuna muscolare che può causare debolezza addominale, dolore lombare, incontinenza urinaria e difficoltà nella respirazione. Se lo spazio tra i due lati della parete addominale è superiore a 2 centimetri, è probabile che si tratti di una diastasi addominale.

Come curare la diastasi addominale?

La diastasi dei retti addominali è una condizione che colpisce spesso le donne durante la gravidanza. Può verificarsi fisiologicamente a causa di influssi ormonali che consentono la dilatazione della cavità addominale per accogliere l’utero in crescita. Se la diastasi non si risolve entro dodici mesi dal parto, può diventare una condizione patologica ed è importante rivolgersi ad un professionista sanitario esperto in questo campo.

In questo articolo scopriremo insieme cosa è la diastasi addominale come si può curare, quali sono i sintomi da non sottovalutare per riconoscerla e i fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare questa condizione che necessita di diagnosi per evitare complicanze.

Presso il centro Ernia Roma, è possibile ricevere una diagnosi accurata e un trattamento personalizzato per la propria situazione. Gli specialisti del centro utilizzano una serie di tecniche innovative e all’avanguardia per trattare la diastasi addominale, che spaziano dalla terapia conservativa all’intervento chirurgico.

I sintomi della diastasi dei retti addominali

Per riconoscere la diastasi addominale, è importante prestare attenzione ai sintomi che possono manifestarsi. Uno dei sintomi più comuni è il rigonfiamento nella zona intorno all’ombelico che non scompare dopo l’esercizio fisico o dopo mesi dal parto. Questo rigonfiamento può essere facilmente rilevato appoggiandosi allo schienale della sedia.

Per una diagnosi accurata, è comunque necessario consultare lo specialista che effettuerà una valutazione completa. La diagnosi viene effettuata mediante ecografia della parete addominale ed esaminando la zona addominale con le mani. Il medico valuterà altri fattori che possono influenzare la forza, la mobilità e la resistenza, vale a dire la postura, la respirazione, la flessibilità, la forza muscolare complessiva e i modelli di movimento durante determinate attività. Una volta effettuata la diagnosi, il medico elaborerà un piano di trattamento adatto alla gravità della diastasi addominale.

Diastasi addominale: la terapia conservativa

La terapia conservativa della diastasi addominale è il primo approccio terapeutico da adottare per migliorare i sintomi e la capacità funzionale dei muscoli addominali coinvolti.

L’allenamento posturale e la respirazione aiutano le donne in attesa di un bimbo a mantenere una postura corretta e ad evitare di creare ulteriore tensione lungo la linea alba o linea nigra durante la gravidanza.

Il professionista che si occupa della terapia conservativa della diastasi addominale dovrà personalizzare il programma di allenamento in base alle caratteristiche e alle esigenze del singolo paziente, tenendo conto delle condizioni fisiche e della gravità della diastasi.

La terapia conservativa può essere affiancata all’uso di un correttore posturale o di una fascia addominale elastica, che aiutano a sostenere i muscoli della zona addominale, migliorando la stabilità e la mobilità del tronco. L’importanza di affidarsi a un professionista qualificato per la terapia conservativa della diastasi addominale è fondamentale, poiché gli esercizi errati o eseguiti in modo improprio possono aggravare la separazione addominale invece di migliorarla. In alcuni casi, la terapia conservativa non basta ed occorre l’intervento chirurgico.

Diastasi addominale: l’intervento chirurgico

La riparazione della parete addominale, nota anche come addominoplastica, è una procedura che si esegue in anestesia generale. L’intervento dura solitamente circa due ore, ma dipende da caso a caso. L’intervento è sicuro e diretto, migliora l’aspetto estetico dell’addome, e contribuisce ad alleviare il dolore e il disagio addominale.

Durante l’intervento, il chirurgo ripara la parete addominale, che può essere stata allungata a causa della gravidanza o di altre cause, separando i muscoli l’uno dall’altro. Il post-operatorio può essere doloroso, ma i pazienti possono seguire i consigli del chirurgo per gestirlo. L’intervento migliora l’aspetto estetico dell’addome, allevia il dolore e il disagio addominale causati dalla diastasi, migliorare la postura e contribuisce a ridurre il mal di schiena causato dalla diastasi, nonché aumenta l’autostima del paziente.

Non esistono molte alternative alla chirurgia per la diastasi addominale, ma è importante consultare un medico esperto per valutare la situazione e scegliere il trattamento più adeguato.

Rivolgersi a specialisti esperti come il dottor Gabriele Manetti e il dottor Giuseppe Nigri può aiutare a garantire una gestione efficace della diastasi addominale. Con anni di esperienza e una vasta conoscenza dell’anatomia umana, questi due medici possono fornire un approccio personalizzato per affrontare questa condizione. Se si sospetta di avere una diastasi addominale o se si sta cercando un trattamento efficace, è consigliabile prenotare una consulenza al centro Ernia Roma.