Uno specialista Umbria maculopatia permette di curare, attraverso un trattamento laser, la maculopatia essudativa. Questo tipo di intervento sfrutta un raggio di luce concentrata allo scopo di distruggere i vasi sanguigni che si sono formati per colpa della patologia: si tratta di un trattamento che può essere effettuato in ambulatorio e che prevede il ricorso a un collirio. I vasi possono essere chiusi con il laser se sono ben evidenti alla fluorangiografia e vengono trattati in maniera precoce.
Grazie alla professionalità di uno specialista Umbria maculopatia, in ogni caso, si può beneficiare anche degli effetti positivi della terapia fotodinamica, che in realtà ha rappresentato il primo tipo di trattamento a dimostrarsi sicuro ed efficace. Essa prevede che venga iniettata la verteporfirina, una sostanza che si accumula nei neovasi in maniera selettiva; quindi si usa un laser non termico per portare a termine l’intervento. Dal momento che la sostanza che si impiega è fotosensibilizzante, è opportuno che nei tre giorni seguenti non ci si esponga per alcuna ragione alla luce.
Va detto che per la cura della maculopatia gli studiosi hanno pensato di fare riferimento anche alle cellule staminali: per il momento, tuttavia, i risultati che si è riusciti a ottenere non sono stati quelli auspicati, e non si sono registrati successi di entità rilevante. Allo studio, per esempio, sono gli antagonisti delle integrine, ma anche farmaci a lento rilascio, che – come si può ben immaginare – avrebbero il pregio di non imporre iniezioni mensili. Nel caso in cui la malattia sia dovuta a una trombosi venosa della retina, invece, la scelta più diffusa è quella che chiama in causa un impianto di cortisone che resta per tre mesi nell’occhio. Non è detto, infine, che la scelta di un trattamento comporti per forza di cose l’esclusione di tutti gli altri: essi, infatti, possono essere complementari.